lunedì 5 ottobre 2009

ADDIO AD UN COLLEGA AMICO: FABRIZIO VITELLI

Via Sgambati, domenica mattina, perde la vita il motociclista Fabrizio Vitelli. Aveva 44 anni, una passione per le due ruote. Lavorava come agente pubblicitario per Radio Lattemiele.

SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Gravissimo incidente nella mattina di domenica 4 OTTOBRE 2009, verso le ore 11,30, in via Sgambati, a circa cento metri dallo svincolo per la sopraelevata, che ha visto coinvolto il centauro Fabrizio Vitelli (44 anni, di San Benedetto) che stava viaggiando a bordo di una Honda CDF in direzione nord.

Per cause ancora in fase di accertamento il motociclista ha tamponato violentemente una autovettura Clio che procedeva nella stessa direzione. L'impatto sulla parte sinistra dell'autovettura è stato violentissimo. Prima il motociclista ha cercato una frenata disperata ma dopo l'urto con l'auto che lo precedeva è stato sbalzato sulla carreggiata opposta, andando a finire contro la Matiz che proveniva da lì.

Moto e conducente si sono incastrati sotto il mezzo. Sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco per estrarre il guidatore del due ruote da sotto le lamiere della Matiz. Poi la corsa disperata del 118 verso l'ospedale. L'uomo è morto durante il trasporto al "Madonna del Soccorso". Sul luogo anche una pattuglia dei Vigili Urbani e della Stradale.

Vitelli era sposato, non aveva figli. Abitava a Porto d'Ascoli. Lavorava come agente pubblicitario per Radio Lattemiele, e aveva una grandissima passione per le motociclette, che purtroppo gli è risultata fatale.

Il ritratto di Fabrizio Vitelli

Un uomo gioviale e amante della vita: il ricordo dello sfortunato centauro nelle parole di chi lo ha conosciuto bene

SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Amante della vita, del sole, gioviale, aperto a quell'allegria che ti rende più chiara l'esistenza: riferite a Fabrizio Vitelli non sono parole di circostanza. Del carattere dello sfortunato motociclista che ha trovato la morte in via Sgambati domenica mattina parlano delle persone che lo hanno conosciuto bene.

Giulio Spadoni, direttore sportivo della Samb Calcio, ha saputo della disgrazia all'inizio del match di domenica al Riviera delle Palme. L'incidente si era verificato appena poche ore prima, intorno alle 11. Spadoni annovera Fabrizio Vitelli fra i suoi migliori amici, quelli che si contano sulle dita di una mano. Quando gli chiediamo un ricordo, è ancora sotto choc: «Ho lasciato lo stadio appena ho saputo della notizia, sono andato in ospedale sperando si trattasse di un errore, e invece poi si è materializzato l'incubo. Ancora non ci credo, sono colpi duri questi, lo conoscevo da trent'anni, ci sono andato a scuola, in vacanza. C'è sempre stato per me e ci sarà sempre».

Lo ricorda così: «Era innamorato del sole, del calore, del mare. Lo chiamavo scherzosamente "la lucertola". Andava in spiaggia da aprile a ottobre, per lui si trattava di una fonte di vita e di energia. So che quando è successo il maledetto incidente si stava proprio recando in spiaggia».

Sandro Benigni, giornalista del Corriere Adriatico e di Radio Azzurra, ha frequentato la Ragioneria presso l'Itc "Capriotti" assieme a Vitelli. Ne parla così: «Con lui non avevo più una grossa frequentazione dopo il periodo giovanile, ma ogni volta che lo incontravo in giro mi sembrava di averlo lasciato appena dieci minuti prima. Fabrizio era così, una persona che incontravi sempre con piacere, gioviale e vivace nell'accezione migliore del termine. Non sono parole di circostanza, ma il ritratto della sua identità. Un uomo che si ricorda con affetto, davvero».

Gigi Bollettini de "La Gazzetta Rossoblu", invece, ha avuto con Vitelli una esperienza lavorativa in comune, presso l'emittente "L'altra radio", una ventina di anni fa. Con lui, Vitelli ha intrapreso con convinzione la carriera di agente pubblicitario a tempo pieno. «Era in gamba, veramente, aveva grosse qualità nel suo lavoro e poi gli piaceva vivere, senza fare pazzie ma con la giusta allegria. Si era costruito da solo, facendosi strada grazie alle sue doti. Amava la moto, ma non era uno spericolato. Anzi, quando mi incontrava alcune volte mi diceva sempre "Gigi, vai piano quando sei in strada". E' una tragedia che mi lascia senza parole».

Figlio unico, sposato, Fabrizio Vitelli attualmente lavorava da agente pubblicitario per la radio "Latte e Miele" e per il Corriere Annunci.

ANCHE NOI CI UNIAMO AL DOLORE CHE HA COLPITO LA FAMIGLIA A CUI VANNO LE NOSTRE PIU' SENTITE CONDOGLIANZE.

ADDIO MITICO FABBRI!!

FONTE: www.sambenedettoggi.it